di Fabio Balato e Tommaso Fichele · Sta per iniziare la fase 2 e sono molte le domande che ci stiamo ponendo sul come dovremmo comportarci nel rapporto con gli altri. Stringere le mani? i guanti? le mascherine? sicuramente il governo provvederà a darci tutte le indicazioni del caso ma ci siamo posti alcuni quesiti su come l’utilizzo di mascherine, guanti o liquidi disinfettanti possa in qualche modo rovinare il nostro corpo e più nello specifico la nostra pelle.
Per questo motivo abbiamo deciso di porre qualche domanda ad Anna Balato, Prof.ssa associata dell’università Federico II di Napoli.
- Salve Prof. partiamo con una domanda sul virus: In questi mesi abbiamo letto tantissime notizie sul covid-19 , è una malattia che può portare a manifestazioni cutanee in alcuni casi?
Sta diventando sempre più chiaro che il Covid-19 si può associare a delle manifestazioni cutanee. Ne sono state descritte di vario tipo e ogni giorno se ne aggiungono di nuove. Quest’osservazione, in realtà non desta grandi sorprese, basti pensare alle diverse malattie esantematiche dell’infanzia, quali varicella, morbillo, ecc…tutte queste condizioni causate da agenti virali di vario tipo sono strettamente associate a manifestazioni dermatologiche.
Inoltre, è stata rilevata la presenza del virus SARS-COV-2 proprio in alcune manifestazioni cutanee, a dimostrazione dello stretto nesso tra cute e covid-19. Allo stesso tempo, è importante, però non fare generalizzazioni e non creare allarmismi, in quanto non tutto ciò che si vede sulla pelle adesso è ascrivibile al Covid-19. Quindi il consiglio pratico è: consultare il proprio dermatologo che nei casi realmente sospetti sarà in grado di attivare quei procedimenti per avere accesso a dei percorsi specifici.
- E’ di pochi giorni fa la notizia riportata su tutti i maggiori quotidiani internazionali secondo la quale due medici di Wuhan dopo aver contratto il virus in forma grave si sono risvegliati dal coma con la pelle completamente scura. Si è parlato di una probabile correlazione con l’alterata funzionalità epatica, è d’accordo con questa tesi o ci potrebbero essere anche altre motivazioni di tipo dermatologico?
Ho visto queste immagini e ho cercato di capire cosa potesse essere successo. Prima di tutto, definirei il colorito della cute di questi pazienti giallo scuro, non direi che abbiano la pelle veramente nera. Questo tipo di colorito può essere dovuto probabilmente ad alterazioni epatiche sia legate direttamente al virus che ad eventuali farmaci somministrati. In ogni caso, credo che abbia una rilevanza più giornalistica che medica…
- Passiamo al lato pratico che la fase 2 comporterà e cerchiamo di dare qualche consiglio: come faccio ad evitare la secchezza derivante dall’utilizzo di disinfettanti per mani e dei guanti?
A prima vista potrebbe sembrare una domanda con una risposta banale e cioè: fare uso di creme idratanti! In realtà, la risposta è più complessa, in quanto l’utilizzo del solo idratante potrebbe non riuscire a compensare l’utilizzo dei dispositivi di protezione. Prima di tutto, il momento della detersione è fondamentale: evitare l’utilizzo di acqua calda e prediligere detergenti che abbiano sì un potere disinfettante ma anche umettante, cioè in grado di idratare. Dopo ogni lavaggio delle mani, è opportuno applicare un emolliente che abbia la capacità di ricostruire la barriera cutanea.
- Un utilizzo prolungato di una mascherina, per ragioni lavorative, può portare ad irritazioni del viso? Se si cosa ci consiglia di fare?
Hanno ormai fatto il giro del web le immagini di operatori sanitari con danno meccanico dovuto alle mascherine. Purtroppo, è una condizione alla quale dobbiamo essere preparati e dobbiamo cercare di prevenirla. In realtà, i consigli non sono molto diversi da quelli dati per le mani e quindi sì agli emollienti, specie quando le manifestazioni non sono presenti. D’altronde vale sempre il detto….prevenire è meglio che curare!
- Lei pensa che la “paura” verso il prossimo di poter essere contagiati sparirà e torneremo ad essere quelli di prima?
Questa è una domanda difficile alla quale in tanti cercano di rispondere…
Da persona ottimista, quale mi ritengo, la risposta è sicuramente sì, però allo stesso tempo credo che ci troviamo di fronte ad una nuova malattia che ci accompagnerà ancora e abbiamo il dovere di imparare a conoscerla per poterci difendere nel migliore dei modi.
Grazie Prof. speriamo di poterci rivedere e riabbracciare presto e come sempre #staycoolish
Complimenti. Ottima capacità comunicativa, semplice ma di qualità per contenuti.
Interessante la relazione con le manifestazioni dermatologiche ed altre infezioni virali.
La cute oltre la cute. Mi ha fatto pensare al dermatologo come competente custode della integrità dell’ intero organismo.
Condivido l’ottimismo ma non senza la consapevolezza che dopo una epidemia tutto non sarà come prima, almeno per un po’ di tempo.
E mi auguro ed auguro a tutti di poter cogliere il meglio che la nuova storia ci potrà offrire.
Ritengo importante il contributo del dermatologo in questi momenti e per i problemi di un organo, la pelle, che ha il privilegio e la caratteristica di una osservazione immediata .
Nello stesso tempo importanti sono le conseguenze e i presidi per evitarle