La street art ai tempi del covid 19

Mi è stato chiesto di riempire il tempo libero che il corona virus ha creato, scrivendo della mia passione per la street art e di come questa particolare forma d’arte sta osservando il mondo e si sta esprimendo in questo particolare momento.

Premetto che la mia visione della street art è una visione romatica e se devo raccontare la mia storia d’amore e di come mi sono appassionato, preferisco iniziare dal inizio.

Fino ad un mese fa le città, le periferie, i luoghi abbandonati,i borghi disabitati, i piccoli paesi ai confini dell’universo, erano le tele di fantastici artisti, alcuni con identità nascoste altri con identità da influecer.

Queste tele erano i muri dove i nostri eroi coloravano amore,denuciavano abusi,raccontavano storie scatenado a tutti i passanti un emozione che portava ad una reazione intelletuale. Si assisteva a vere e proprie rivoluzioni sociali, opere che venivano create da famosi artisti su muri periferici, per non farli distruggere e per proteggere quelle minoranze abbandonate che si nascondevano dietro .

Ma senza dilungarmi oltre arrivava il Febbraio 2020.

Il virus scoppia e diventa epidemia, poi pandemia, crisi mondiale,crisi economica,distanziamento sociale e infine lock down .

STREET ART A ROMA

@laika_mcmliv

A Roma il problema coronavirus si è sentito prima che nel resto d’Italia. E’ qui infatti che si sono registrati i primi casi importati dall’estero, i due turisti cinesi poi ricoverati e guariti allo Spallanzani. Ed è proprio per questo motivo che la sensibilità degli artisti di street art Romani al coronavirus si è fatta sentire prima che nel resto d’Italia.
Una delle prime a parlane su un muro è stata Laica, artista Romana che nelle interviste nasconde il suo volto celando la sua vera identità. Era metà Gennaio e il coronavirus era ancora lontano dalle nostre vite ma già alimentava razzismo e paura verso la comunità cinese che veniva additata come untrice di un male sconosciuto e ancora sottovalutato.
La sua opera è una poster art apparsa nella Chinatown di Roma, il quartiere Esquilino, e ritrae la figura di @soniahangzhou proprietaria di un ristorante orientale in zona, che denuncia, vestita in tenuta anti virus, che la prima epidemia a scoppiare è quella dell’ignoranza e della discriminazione. Poco dopo il ristorante di Sonia, cosi come tanti altri della zona , è stato chiuso.

HOGRE

Sempre prima del lock down, a Roma un altro artista italiano dall’identita sconosciuta, che firma le sue opere con lo pseudonimo di Hogre, ha dipinto su un antica cisterna Romana il “bacio degli acquedotti” che ritrae due amanti con maschera antigas, L’Italia era ancora lontana dall’idea di Distanziamento sociale e il dipinto piu che una riflessione su come l’amore potesse essere messo a dura prova dal Virus, ha aperto un ampia discussione sul confine tra street art e vandalismo essendo stata realizzata all’interno di un area protetta quale il parco archeologico degli acquedotti

STREET ART A NAPOLI

@JORIT

Ci spostiamo a Napoli e parliamo di Jorit che tutti conosciamo grazie al suo San Gennaro a Forcella.
A Napoli l’attenzione verso il Virus è partita più tardi sia in termini sanitari che in termini artistici.
Jorit ha iniziato a dipingerla sui muri quando il decreto di distanziamento era già stato emanato e chiuso a casa per la quarantena ha incitato i napoletani dal suo balcone a non scoraggiarsi di fronte questa grossa sfida, ricordandogli quale da sempre è la loro filosofia di vita “Adda Passa a Nuttata” la traduzione napoletana dell’ “Andra tutto bene” che rimbalza sui terrazzi del resto d’Italia. Il messaggio è stato poi coperto con il volto di Socrates medico e calciatore Brasiliano.

“NON CONTARE I GIORNI, FA CHE I GIORNI CONTANO”

A questo murales è poi seguito quello che ritrae il pugile guerriero Muhammad Ali come a voler gridare che Napoli Lotta e i popoli del mondo lottano e per veicolare un messaggio forte proprio di Muhammead che in questi giorni è quanto mai attuale

STREET ART NEL MONDO

@TVBOY

A livello internazionale

il racconto sul coronavirus è affidato alla poster art di Tvboy, collettivo italiano che si è fatto conoscere prima in Spagna che in Italia.

A Febbraio, quando l’italia viveva gia il suo picco di emergenza e la Spagna ancora pensava di non essere toccata dal nemico invisibile, fa ritrovare tra i vicoli di Barcellona una Gioconda con la mascherina e il telefono ,

L’ Opera intitolata “mobile world virus” testimonia con il volto della Gioconda, l’attenzione dei media sull’italia malata e mette in guardia i fratelli Spagnoli sulla velocità di diffusione di quello che era ancora riconosciuto come un nemico nazionale invece che mondiale.

@C215

In Francia Cristian Guemy, conosciuto in arte come C215, da artista romantico qual’è, non poteva non volgere il suo sguardo all’amore e a come potrebbe cambiare il nostro modo di viverlo con le nuove regole di distanziamento sociali. Nella sua opera “L’amore ai tempi del coronavirus” dipinge due amanti dai tratti orientali che non rinunciano ad un bacio seppure in mascherina e tradisce il suo essere vittima del convincimento iniziale della Francia dell ‘invulnerabilità al virus dell Europa.

@therealbambystreetart

A Londra il racconto sul coronavirus è affidato alla bomboletta tagliente di Bamby. Artista inglese che per la sua ironia viene considerata la versione femminile del noto Banksy. Nella sua opera che rappresenta una Regina in fuga con la mascherina, non poteva non far trasparire l’Humor inglese e quella che da sempre è la prima preoccupazione dei suoi compatrioti nei momenti piu difficili della corona: “God Save The Queen” e i suoi cani aggiungerei.

insomma gli artisti di tutto il mondo

poco prima di mettersi in ko tecnico, non hanno mancato di salutare momentaneamente la strada con tanti baci e mascherine dipinte sui muri.

STREET ART DAI MURI AL WEB

@autocertificazioni_illustrate

Ma l’arte non si ferma, e la street art ha i suoi anticorpi. E se i i decreti l’ allontanano dalle strade, passa a diffondere i propri messaggi, già presenti prima ma oggi più forti, sul web, in particolare tramite Instagram. E’ il caso della pagina @autocertficazioniillustrate che chiede gli artisti di portare la loro arte sulle autocertificazioni per crearne di nuove che non saranno valide per uscire di casa ma che certificano come l’arte non abbia confini di espressione invitandoci a riflettere, non senza ironia, su quelli che sono i nostri bisogni primari

@rosso20sette

La street art si è anche prodigata per la raccolta di fondi per la lotta al covid – 19 come nel caso della galleria @rosso20sette che ha organizzato un asta on line per la vendita di opere di artisti come @flaviosolo, @crazydiamondtts e @maupal e i cui proventi sono andati in beneficenza all’organizzazione medici per i diritti umani

@alessiob71 @exit.enter.k

Non sono poi mancate poi le iniziative individuali di artisti di strada che dalle loro pagine instagram hanno rilanciato i messaggi istituzionali per sensibilizzare allo stayhome e hanno elogiato il lavoro svolto dai nostri sanitari rappresentandoli come super eroi come ha fatto l’artista @alessiob71 .

@exit.enter.k ha invece voluto sottolineare come dall’emergenza si potrà usicre solo uniti mettendo in vendita la propria opera per la raccolta di fondi per chi piu di altri, ora ha bisogno di aiuti.

@lediesis

Infine un ‘altra iniziativa da segnalare che si svolgera il 13 Aprile è uno street art flash mob promosso da Lediesis, , che dopo aver dovuto cancellare una sua mostra a Napoli, invita i suoi follower a proiettare sui muri dei propri palazzi non sole le sue Superwomans, ma anche le immagini di altri street Artist. Se pasquetta quet’anno non potrà essere l’occasione di una gita fuori porta perchè non evadere con la bellezza dell’arte? Ha voluto poi anche Lediesis contribuire alla raccolta fondi per l’ospedale del muggello mettendo in vendita l’opera di una sua Barbie in mascherina

insomma la street artist continua a reinventarsi a un unico scopo quello di stupirci per abbattere quel muro della paura che stiamo vivendo e sono convinto che un giorno non molto lontano ritorneremo a girare per le città alla ricerca dei vari Banksy per vedere quell’arcobaleno non piu sui balconi ma su quei muri abbandonti .

About Nello Greco

Appassionato di viaggi e streetart da una decina di anni . responsabile di logistica per l'agenzia di eventi Alphaomega di Roma.
Ha una pagina Instagram @faccia_al_muro dove pubblica le foto di street art e posti abbondonati che scopre durante i suoi viaggi.
Faccia al muro è il comando che danno le forze dell'ordine quando si commette un reato.
Faccia al muro si mettono gli artisti di strada quando dipingono un opera dando le spalle alla legge.
Faccia al muro sono gli appassionati di street art quando evadono dando le spalle a quello che li circonda, obbedendo al gesto compulsivo di guardare e fotografare ogni muro che incontrano per strada.
https://faccialmuro.wixsite.com/website

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